25Novembre
EDITION 2019

Il progetto giunto ormai alla sua ottava edizione, nato come progetto collaterale di Memorie Urbane, ormai vive e si nutre di vita propria. Io  come curatore ho sempre voluto aggiungere ad ogni edizione un nuovo tassello, che potesse aumentare e far riflettere la percezione di questa
piaga sociale e culturale che miete vittime ogni anno. Nelle edizioni passate abbiamo lavorato con gli artisti per realizzare, donne, volti, sguardi ed universo femminile nelle città coinvolte accompagnati dal tag 25 Novembre. 7 artisti internazionali hanno realizzato 31 interventi pittorici in 11 diverse città: Terracina, Gaeta, Fondi, Arce, Isernia, Pontinia, Itri, Caserta, Mondragone, Formia e Minturno. Per questa ottava edizione con l’artista Taquen abbiamo deciso di virare e non mettere volti anonimi sulle pareti ma personaggi femminili italiani che hanno lasciato un forte segno sociale, culturale e scientifico. Donne che hanno fatto crescere l’Italia e lne come come ce ne sono tante che ogni giorno combattono per non essere discriminate, maltrattate e sottomesse. Le donne scelte per questa edizione sono: Margherita Hach, Maria Montessori, Luisa Levi e Sibilla Aleramo (Rina Faccio). I ritratti di queste 4 donne saranno realizzati con l’inconfondibile stile dell’artista spagnolo Taquen, per la sua prima volta in Italia, nelle cittadine di Terracina, Fondi, Priverno e Castelforte.

Le quattro donne italiane che saranno ritratte

dell’artista spagnolo Taquen

Margherita Hack

Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013) è stata un’astrofisica, accademica e divulgatrice scientifica italiana. Ha occupato la cattedra di professore ordinario di astronomia all’Università di Trieste dal 1964 al 1º novembre 1992, anno nel quale fu collocata “fuori ruolo” per anzianità. È stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. Membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. In Italia, con un’intensa opera di promozione ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell’utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza internazionale. Margherita Hack era molto nota anche per le sue attività non
strettamente scientifiche e in campo sociale e politico. Era atea, non
credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo. Riteneva inoltre che l’etica non derivasse dalla religione, ma da “principi di coscienza” che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà.

Luisa Levi

Luisa Levi (Torino, 4 gennaio 1898 – Torino, 16 dicembre 1983) è stata un medico italiano, neuropsichiatra infantile, studiosa di problemi inerenti alla sessualità infantile. È ricordata principalmente per essere stata la prima medica italiana a pubblicare un lavoro sull’educazione sessuale dal titolo: “L’educazione sessuale: orientamenti per i genitori”. Scopo del libro è aiutare i genitori a dare un sano indirizzo alla vita sessuale dei loro figli, evitando errori comuni dovuti a pregiudizi e terrori riguardanti il sesso.

Maria Montessori

Maria Tecla Artemisia Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 –
Noordwijk, 6 maggio 1952) è stata un’educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana,
internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo; fu tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia Maria Montessori sostiene l’assoluta importanza di far fronte al fenomeno dell’analfabetismo: il parlare senza saper leggere e scrivere equivale infatti a essere tagliati completamente fuori da qualsiasi ordinaria relazione tra gli uomini ritrovandosi a vivere in una condizione di menomazione linguistica che preclude i rapporti sociali e che in questo modo rende l’analfabeta un “extra-sociale”. Maria Montessori definisce il bambino come un «embrione spirituale» nel quale lo sviluppo delle funzioni mentali superiori si associa allo sviluppo biologico, per sottolineare che, alla nascita, niente è già preformato in lui, ma sono presenti delle “nebule” (oggi diremmo potenzialità che esprimono bisogni specifici antropologici ed evolutivi del bambino, che l’ambiente deve soddisfare), le quali hanno il potere di svilupparsi spontaneamente, ma solo a spese dell’ambiente, solo assimilando dall’ambiente esterno gli elementi necessari per la costruzione delle funzioni mentali superiori.

Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta “Rina”
(Alessandria, 14 agosto 1876 – Roma, 13 gennaio 1960), è stata una
scrittrice e poetessa italiana. Prigioniera in una convivenza squallida con un marito non stimato e di una vita condotta in una cittadina della quale percepiva il gretto provincialismo, credette di trovare nella cura del suo primo figlio Walter, nato nel 1895, una fuga dall’oppressione della propria esistenza: la caduta di questa illusione la portò a un tentativo di suicidio, dal quale volle sollevarsi attraverso un personale impegno a realizzare aspirazioni umanitarie attraverso le letture e gli scritti di articoli che le furono pubblicati, a partire dal 1897, nella «Gazzetta letteraria», ne «L’Indipendente», nella rivista femminista «Vita moderna», e nel periodico, di ispirazione socialista, «Vita internazionale». Il suo impegno femminista non si limitò alla scrittura ma si concretizzò nel tentativo di costituire sezioni del movimento delle donne e nella partecipazione a manifestazioni per il diritto di voto e per la lotta
contro la prostituzione. I difficili rapporti familiari la convinsero ad abbandonare marito e figlio trasferendosi a Roma nel febbraio del 1902 e legandosi a Giovanni Cena, direttore della rivista «Nuova Antologia» alla quale la Faccio collaborò e iniziò a scrivere, su sollecitazione dello stesso Cena, il romanzo Una donna. Edito nel 1906 è la vicenda della sua stessa vita, dall’infanzia fino alla sofferta decisione di lasciare il marito e soprattutto il figlio, in nome dell’affermazione di una vita libera e consapevole e contro la costrizione e l’umiliazione dell’esistenza che un’ipocrita ideologia del
sacrificio intende imporre alle donne. Una donna fu pubblicato sotto lo pseudonimo di Sibilla Aleramo, suggerito da Giovanni Cena. Il libro ottenne subito un grande successo e fu presto tradotto in quasi tutti i paesi europei e negli Stati Uniti.